Le misteriose competenze trasversali

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Skills

Avete mai incontrato una persona, mai vista prima di allora, che fin dai primi minuti vi è piaciuta e con la quale avreste voluto trascorrere più tempo di quello che la situazione vi ha concesso?!
Si?!
Non era attrazione fisica sessuale vero?! Era forse più un insieme di fascino, pacatezza, piacevolezza del tempo che scorre… insomma una cocktail mix piacevole che avremmo voluto sorseggiare beatamente, e che ci è veramente dispiaciuto dover interrompere per qualche motivo. E’ andata così, vero?
Ebbene quella persona ha lavorato molto, moltissimo sulle proprie competenze trasversali oppure ha avuto dalla vita il culo spropositato di possedere delle doti innatamente potenti. Vediamo quali.
In particolare la capacità di affascinare le persone e riuscire con relativa facilità a farsi seguire per condurre verso una méta di ideali o di risultato è definita “leadership” e quindi parliamo di leader in inglese, furher in tedesco e guida/condottiero in italiano.

 

 

Le competenze trasversali sono innate, ognuno di noi le ha, anche se spesso, spessissimo, non sappiamo di averle né pensiamo ad allenarle.

 

Le competenze traversali sono dette tali perché innate in ogni uomo (e donna…) e sono veramente tante, la capacità di affrontare e risolvere i problemi (problem solving), riuscire a comunicare efficacemente, negoziare bene, parlare in pubblico …. Magari in misura anche minima, ma ognuno di noi le ha, anche se spesso, spessissimo, non sappiamo nemmeno di averle né tanto meno pensiamo ad allenarle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quelle trasversali si distinguono dalle competenze tecniche che invece sono quelle acquisite in anni di studi appositamente dedicati e apprese nella pratica di tutti i giorni affinata dall’esperienza. Sono quelle che ci servono nel nostro lavoro: un ingegnere bravissimo, ma scaratterato, che non riesce a comunicare niente ai propri colleghi – collaboratori se non la sua predisposizione alla misantropia; un ragioniere che fa bene i conti e le analisi di bilancio, che però non riesce a tradurre in linguaggio accessibile ai propri superiori i risultati utili nella previsione andamentale e strategica dell’azienda; un medico bravo, primario di un reparto di ospedale che non empatizza con i pazienti e con i propri collaboratori.
Le figure professionali prese ad esempio sono arrivate a buoni livelli di successo nel loro ambito lavorativo… ma la domanda è: quanto meglio avrebbero potuto fare e dove sarebbero potuti arrivare se avessero saputo ben comunicare, empatizzare, collaborare, relazionarsi??!! – molto, decisamente molto meglio!!! ecco quanto avrebbero potuto fare. Ed ecco la vera importanza delle competenze trasversali.

 

Sono in grado di amplificare le competenze tecniche e quindi elevare a potenza le prestazioni professionali.

 

Il nostro sistema scolastico tiene poco, pochissimo in considerazione lo sviluppo delle competenze trasversali. Un alunno è considerato preparato se ripete a menadito la lezioncina impartita, dalla maestra prima e dal professore dopo, i quali non insegnano né valutano la capacità di esposizione, la congruenza del linguaggio verbale con quello non verbale, la postura, né il grado di immedesimazione e di empatia; non insegnano né valutano le capacità di lavorare in gruppo e le dinamiche che lavorare in gruppo comporta. Le competenze trasversali sono invece considerate in qualche corso universitario o più facilmente in qualche master post laurea. Nei paesi anglosassoni invece le competenze trasversali sono molto considerate, per esempio parlare in pubblico – il public speaking – è insegnato fin dalle elementari… sarà forse anche per questo che i migliori manager al mondo sono di estrazione anglosassone??
Riesci a comprendere il potenziale che tutti riusciremmo ad esprimere se avessimo piena consapevolezza e responsabilità delle nostre competenze trasversali??
Quanta fatica in meno faremmo tutti i santi giorni nel nostro lavoro e nel nostro ambito sociale e famigliare se ne avessimo una buona padronanza??

 

il coaching è il migliore tra i metodi possibili a disposizione di ogni persona per scoprire e sviluppare le proprie potenzialità

 

A mio parere personale, il coaching è il migliore tra i metodi possibili a disposizione di ogni persona per scoprire e sviluppare le proprie potenzialità, anche in termini di competenze trasversali. Quello tra il coach e il coachee, se da questi veramente voluto, è un duro e lungo percorso di lavoro, ma è anche l’unico in grado di garantire non tanto i risultati, ma la completa acquisizione di questi, qualunque essi siano, nel bagaglio culturale e di attrezzi del coachee. L’imprenditore attento deve quindi acquisire consapevolezza sull’importanza delle competenze trasversali comprendendone le potenzialità amplificative delle proprie competenze tecniche, perché solo con la loro combinazione possono essere fissati e raggiunti nuovi traguardi.

Memento audere semper (Ricorda di osare sempre)

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